Lègami per Legarti


Lo Shibari, meglio noto come Kinbaku è un’antica forma artistica di legatura giapponese che racchiude in sé molti stili ed utilizzi in origine era chiamata hojo-jutsu e ancora oggi è insegnata in alcuni Dojo di arti marziali. Il suo stile fa riferimento ad altre forme artistiche tradizionali giapponesi come Ikebana, Sumi-e (pittura con inchiostro nero) e Chanoyu (cerimonia del tè). Tra i vari utilizzi dello Shibari si possono citare: scultura vivente dinamica, pratica meditativa condivisa, rilassamento profondo per la flessibilità del corpo e della mente, una forma di scambio di potere, e costrizione mentale, atta a ottenere l’effetto contrario cioè la liberazione della mente stessa. Questa pratica è stata fortemente influenzata dallo zen. Alcuni antichi maestri hanno sviluppato e integrando questa pratica con la meditazione zen.
Nello Shibari (l’atto di legare qualcuno) il Nawashi (artista della corda) esegue disegni e forme geometriche che creano un meraviglioso contrasto con le curve naturali ed i recessi del corpo femminile. La consistenza e la tensione delle corde creano un forte rapporto colui che esegue la legatura e chi la subisce, e per questo è necessario stabilire un legame energetico cosi forte da riuscire a percepire lo stato emotivo di entrambi.
Tradizionalmente ques’arte deriva direttamente dal codice dei Samurai (Bushido) la Via del Guerriero. Secondo la tradizione del periodo Edo (1600-1868), quattro colori (blu, rosso, bianco e nero) erano associati in modo prestabilito alle stagioni, ai punti cardinali, ed alle quattro creature cinesi guardiane delle direzioni (drago, fenice, tigre, e tartaruga). Il colore della corda cambiava in base alla stagione, ed il prigioniero veniva immobilizzato verso la direzione corrispondente al colore ed alla stagione. Alla fine del periodo Edo, I colori furono ridotti a due, bianco ed indaco.
Oggi si possono utilizzare sia la tradizionale corda di canapa sia corde miste naturali/sintetiche.
L’energia dello Shibari è il risultato degli effetti della legatura nel senso più profondo (perdita del’ego e dei condizionamenti mentali), ma anche bellezza ed estetica (si può paragonare all’Ikebana, l’arte giapponese di disporre i fiori vecchia di 7 secoli) ed un massaggio piuttosto intenso effettuato dalle corde e dai nodi, molto simile alle tecniche di agopuntura ed allo Shiatsu (una tecnica giapponese di massaggio)..
L’arte di disporre corde e nodi sul corpo della modella con un forte senso estetico riflette l’eredità culturale dell’Ikebana, evidenziando caratteristiche come sensualità, vulnerabilità e forza. D’altro canto, lo Shibari non è altro che un monumento statico, dove però si concentrano energie psicofisiche di notevole entità
Il concetto di posizionare I nodi per stimolare I punti anatomici di pressione deriva dallo Shiatsu. Un Nawashi esperto può utilizzare le sue conoscenze di massaggio e dei punti di pressione per far cadere i nodi nei posti giusti. Ci sono influenze ed effetti incrociati tra Shibari e la filosofia medica orientale dell’energia Ki, dei meridiani, e tsubo (punti di pressione), usati nello Shiatsu e in altre tecniche di Bokam (medicina orientale tradizionale).
In alcune scuole l’arte dello Shibari viene espresso in vere e proprie cerimonie dove la parte meditativa (zazen) è preponderante e ha il compito di avvicinare i partecipanti a quello stato di catarsi necessaria a percepire l’entità di tutte le energie che verranno messe in gioco.

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